Civita Castellana
POLITICA INIZIATIVE


II Congresso Filctem Cgil Viterbo, il segretario generale Valentino Vargas: "Necessarie iniziative di ripresa per arginare disagio sociale".

Gli effetti della crisi nel settore della ceramica, elettricità, tessile e comparto idrico al centro della sua relazione.

Si è svolto ieri, presso il centro congressi Aldero Hotel, il II congresso Filctem Cgil Viterbo dopo un iter lungo e articolato che ha visto la federazione impegnata in numerose assemblee sul territorio provinciale coinvolgendo gli iscritti in un confronto aperto sulle analisi e sulle proposte della Cgil, a partire dalla discussione dei documenti congressuali.

Ad aprire i lavori il segretario generale Valentino Vargas che nella sua relazione introduttiva ha passato in rassegna gli effetti della crisi nei diversi settori. "Dal primo congresso del 2010 la situazione è andata sempre più peggiorando al punto tale di ritrovarci in coda ai paesi comunitari per la grave situazione economica che stiamo vivendo.

Per quanto riguarda il territorio della provincia di Viterbo, la Filctem Cgil ha messo in campo diverse iniziative per cercare di fronteggiare la situazione,  tra cui il convegno dello scorso 27 novembre a Civita Castellana realizzato insieme alla  CGIL di Viterbo, nel quale è stata lanciata la sfida di trovare soluzioni imminenti per risollevare il distretto ceramico. Una sfida sostenuta anche nell'ultimo direttivo provinciale di ottobre alla presenza del vicepresidente Massimiliano Smeriglio che assicurava un intervento immediato della Regione Lazio.

Poi il 14 febbraio 2014 è arrivato il protocollo d'intesa firmato dal presidente Nicola Zingaretti per il rilancio del distretto di Civita Castellana. A nostro avviso è un segnale importante per ripartire e rilanciare una serie d'iniziative e di richieste e risponde alle esigenze che la Filctem Cgil ha avanzato in diverse occasioni. L'unica nota dolente è stata l'esclusione delle parti sociali relative alle imprese e ai lavoratori che è necessario avviare urgentemente.

La crisi della ceramica è iniziata prima del 2008 nel settore delle stoviglierie nel quale hanno perso il lavoro gran parte delle donne impiegate nel distretto poi nel 2008 è entrato in crisi anche il comparto sanitario per un totale di 3000 posti di lavoro andati perduti. Il distretto ceramico rappresenta un patrimonio unico nel viterbese e nella regione Lazio per la sua capacità di esprimere il made in Italy e per costruire la ripresa è necessario ripartire dal lavoro".

Conclude il segretario: "E' urgente mettere in campo misure che porterebbero ossigeno al comparto ceramico e a tutti quei distretti che come la ceramica risentono fortemente della crisi.  Oltre al settore manifatturiero, anche il comparto energetico e idrico stanno vivendo una forte contrazione della forza lavoro con conseguente possibile riduzione dei livelli di qualità  e di sicurezza del servizio offerto alla cittadinanza.

Dobbiamo necessariamente individuare strumenti di ripresa per arginare il disagio sociale partendo innanzitutto dalla rivisitazione della riforma Fornero sulle pensioni. E' necessario rendere la riforma più equa per agevolare l'uscita dei lavoratori più anziani e consentire l'avvicendamento generazionale con l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro".

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