Per chi suona la campanella? Le indicazioni del Sindaco del Comune di Viterbo negli ultimi giorni sono state caotiche e contraddittorie.

Dapprima si diceva che le scuole avrebbero riaperto il 14; poi ecco che il pomeriggio dell’11 in modo piuttosto intempestivo si fa sapere che la data slitterà di dieci giorni, al 24 settembre. Considerando però che in mezzo ci sarà anche il Referendum, questo significa che il Comune avrà a disposizione appena una settimana in più per affrontare le “criticità” che hanno reso impossibile l’apertura il 14.

Purtroppo, temiamo che non cambierà nulla, e che fra dieci giorni saremo allo stesso punto di oggi. Non vogliamo essere polemici, ma ci permettiamo di ricordare che è da ben quattro mesi che proviamo a sollecitare assessori e sindaco sull’utilizzo di spazi ed edifici comunali dismessi o inutilizzati con l’obiettivo di una ripresa in sicurezza delle lezioni. Il 15 maggio, il 2 giugno, il 2, 10 e 15 luglio su stampa e siti di informazione locali abbiamo pubblicato lettere aperte, comunicati, proposte dettagliate con mappe catastali, suggerimenti circostanziati. Ma a parte una cortese quanto parziale replica dell’assessore all’istruzione (il quale peraltro chiamò in causa altri suoi colleghi, stranamente rimasti in silenzio) non abbiamo ottenuto nessuna risposta. Per cui ecco le nostre domande di inizio stagione:

1) C’era bisogno di aspettare l’11 settembre per accorgersi che le scuole a Viterbo sono per lo più inidonee a gestire la situazione post-emergenziale, sia in termini di personale che in termini di spazi, di aule, di trasporti, di dispositivi di protezione, eccetera? E se è così, cosa pensa di fare nei prossimi 10 giorni (a parte sperare in qualche miracolo, o peggio in qualche diversivo elettorale, dato che siamo pure in periodo di amministrative)?

2) A Viterbo, i fondi del MIUR per gli interventi anti-Covid ammontano a circa 310 mila euro. Sono arrivati questi soldi? Se sì, che fine hanno fatto? Non sono bastati neanche per ripartire?

3) Oltre a invocare l’aiuto celeste (si legge di un suo brillante rinvio alla Madonna della Quercia), sarebbe utile fornire ai cittadini qualche dato: insomma, quando un Sindaco dice che riaprire adesso avrebbe prodotto il “caos”, a causa delle molte “criticità” da lui riscontrate nelle scuole, a che cosa si riferisce esattamente? Alla nuova misteriosa dotazione di banchi? Ai test sierologici da effettuare sul personale? E in ogni caso, fra 10 giorni sarà tutto risolto?

4) Si legge in rete di una sua proposta, per cui in attesa che l’asilo nido comunale rientri nei parametri di sicurezza i genitori sono stati invitati a “parcheggiare” intanto i loro figli nei costosi asili privati ben disseminati sul territorio. Al di là del disastro pedagogico di tale operazione (i neonati non sono dei pacchi che si spostano da un posto all’altro), ci sarebbe da interrogarsi sulla sua legittimità giuridica. Ha davvero detto una cosa del genere, o sono le solite distorsioni dei media?

In attesa di una risposta da parte del Sindaco del Comune di Viterbo, il Partito della Rifondazione Comunista si impegna a vigilare sugli sviluppi della situazione e a partecipare attivamente a tutte le occasioni di lotta, solidarietà e confronto, a partire dalla manifestazione nazionale a Roma del 26 settembre, indetta dal Comitato “Priorità a scuola”. L’istruzione è un diritto, e – come si impara a scuola – i diritti sono di tutti. 

Partito della Rifondazione Comunista (Sinistra Europea)

Roberta Leoni – Segretaria Federazione Provinciale di Viterbo
Luigi Telli – Segretario Circolo di Viterbo

 

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