Andrea Stefano Marini Balestra

Nelle prossime ridicole votazioni di “secondo grado” che si terranno in Provincia dove sono a loro volta sono elettori e candidati solo i sindaci ed i consiglieri comunali dei 60 comuni della Provincia di Viterbo, cosi come dettato dalla folle riforma Delrio, che nel 2014 ha “cancellato” le province, per poi… mantenerle, il centrodestra si presenta ancora diviso.

Evidentemente, per un “patto” antico tra PD che oggi ha in carica un suo pupillo (Nocchi) e Forza Italia di cui un suo sindaco (Romoli) deve succedergli come da staffetta preordinata e ciò in barba alle decisioni che avrebbero potuto prendere i cittadini amministrati dalla provincia CHE NON POSSONO VOTARE, ha reso possibile un innaturale connubio tra centro sinistra e parte del centro destra, che si vuol far proseguire.

Naturale ed ovvio, che le altre forze che sono attualmente all’opposizione sia siano coalizzate proponendo un diverso candidato alla Presidenza (Giulivi), anche se, immagino, certamente indigesto a qualcuno. 

Per i cittadini NON ELETTORI l’esame dei candidati consiglieri alla carica di consigliere provinciale appare un promoveatur ac moveatur, in pratica, alcuni, pur restando in carica come sindaco o consigliere, però, per gli “impegni” in Provincia, possono depotenziare l’attività nel comune di provenienza; quindi fuori dalle scatole rompiballe ed “autonomi” dalle direttive di partito.

In parole povere, anche nelle elezioni provinciali si gestisce la formazione delle liste proprio come fanno i partiti nazionali in occasione delle elezioni europee: si mandano a Bruxelles i surplus delle liste nazionali solo per sistemare le correnti, farli pertanto contenti e canzonati, ma soprattutto levarseli da torno in Italia.

Cosi appaiono a Viterbo le liste presentate l’altro ieri. 

L’elenco di incapaci, tanto per non parlare proprio di un capolista di una lista in appoggio a Giulivi e di qualche recente transfuga da un partito ad un altro, certo non ispira fiducia nella cittadinanza destinataria delle decisioni di loro eletti. Anzi.

Per il centrodestra unito, anche di sola Lega e FdI, era certo si da prima della ultime comunali di primavera 2021 poter facilmente far eleggere un proprio presidente di Provincia, ma dopo lo svilente risultato elettorale che ha fatto prevalere in provincia comuni guidati dal centrosinistra, il compito appare arduo, per cui la staffetta PD/Forza Italia che si propone in Provincia prende corpo.

Ne riparliamo dopo il 18 Dicembre. Intanto, avvisati Giulivi, Fusco ed Evangelista per un knockout elettorale, ma non solo.

 

 

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