Viterbo SPORT dice nero ai Gialloblu
di Mario Cipolloni
No, non è andato a buon fine lo sbarco ad Anzio della truppa d'assalto gialloblu per far suo il risultato e proseguire nella manifestazione calcistica nazionale alla quale la società di via della palazzina credeva moltissimo.
Dopo i 90 minuti regolamentari terminati sul risultato di 1/1 gol di Succi per l'Anziolavinio al 50', pareggio di Pippi al 68' su calcio di rigore, come da regolamento, la successiva fase della partita sono stati i tiri dagli undici metri, saltando i tempi supplementari, dal dischetto, purtroppo, il patatrac, due errori fatali e fine della speranza di poter continuare nel torneo nazionale.
Due errori fatali e addio sogni di gloria, 5/4 per i biancocelesti tirrenici e Viterbese eliminata.
Alla vigilia avevamo detto che, dopo la bella vittoria nella gara preliminare di domenica scorsa sulla Flaminia di Puccica, la gara di Anzio rappresentava una grossa possibilità di proseguire verso il secondo turno, essendo la Viterbese per uomini ed esperienza, non solo per noi,ma soprattutto per diversi addetti ai lavori, come una delle due/tre favorite oltre che per la vittoria del campionato, anche per continuare in Coppa Italia.
Ci siamo sbagliati, lo confessiamo con dispiacere, ma il calcio, lo sport in generale è questo.
Non resta che il campionato, dove non si dovrà più sbagliare a cominciare da domenica prossima in quel di San Cesareo; serve assolutamente, dopo la delusione di coppa, dare una svolta positiva alla delusione patita ad Anzio.
Necessitano subito, per risollevare il morale, i tre punti, sperando che l'affezionatissimo pubblico continui a seguire come sempre, specie dopo questa sconfitta, con sempre maggiore passione e amore i ragazzi che indossano la maglia gialloblu.
La società, la famiglia Camilli, ha fatto il massimo e all'occorrenza farà ancora di più per far si che la Viterbese Castrense confermi le speranze che in essa sono riposte da tutta una città, da una intera provincia per raggiungere quei traguardi calcistici che per storia e tradizione spettano, senza dubbio, alla Viterbese.
Mario Cipolloni
