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Carlo Maria D'Orazi
Presidente del Centro Ricerche e Studi di Capranica

L'antica Monterano, paesino disabitato e diruto a tre chilometri da Canale Monterano (RM).

Le prima notizie storiche di Monterano risalgono al 649 d.C. quando divenne sede di diocesi perché la sede vescovile venne lì trasferita dalla cittadina di epoca romana di Forum Clodii, posta vicino Bracciano, che venne abbandonata dai suoi abitanti.
Il castro di Monterano fu feudo della famiglia degli Anguillara a partire dal 1432, nobile famiglia che ne detenne, però, solo la terza parte, poi nel 1497 passò agli Orsini.

Nel 1671 passò alla casata degli Altieri e cominciò il periodo di massimo splendore di Monterano in concomitanza con il papato di Clemente X Altieri: venne costruita una bella chiesa nel 1676 ca., la chiesa di San Bonaventura, con l'annesso convento a cui lavorarono come architetti Carlo Fontana e Gian Lorenzo Bernini e venne costruito anche il palazzo baronale, a cui lavorò il Fontana a partire dal 1672, che utilizzò anche preesistenti strutture del XIV e XV secolo dell'antico castello.

Recenti indagini hanno permesso di trovare all'interno del palazzo baronale strutture murarie risalenti all'VIII-IX secolo e che dovrebbero appartenere all'antica cattedrale di Monterano.

Gian Lorenzo Bernini fu autore anche della bella fontana costruita a ridosso del palazzo baronale degli Altieri; del Bernini si conserva anche un bel leone di marmo che faceva parte della fontana, leone che oggi è conservato nel Municipio di Canale Monterano mentre al suo posto è stata collocata una copia.

L'antica Monterano è stata abbandonata a partire dal 1799 quando fu saccheggiata dalle truppe giacobine francesi che vennero a Roma durante il periodo della 1ª Repubblica Romana e i suoi abitanti si trasferirono gradualmente nella vicina Canale anche a causa della malaria.

E' certo un peccato vedere come questa bella cittadina sia andata in rovina senza che nessuno si preoccupasse, negli ultimi 200 anni, di salvaguardare i suoi tesori architettonici e artistici.

Ricordiamo come all'interno della chiesa di San Bonaventura siano state girate alcune scene del film "Il Marchese del Grillo", con Alberto Sordi, proprio a ridosso del più che secolare fico che è cresciuto spontaneamente all'interno delle rovine della chiesa.

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