(foto da carloneworld.it)
Viterbo RIFLESSIONE NON TI CONOSCO
F come: Faccia
In quanti modi si può dire faccia?
Bella faccia, brutta faccia, faccia da schiaffi, faccia di c..o, alla faccia tua, faccetta nera…
Faccia è anche una voce del verbo fare, come soleva dire Totò: “Ma mi faccia il piacere…”, oppure come dice Paolo Villaggio nel suo italiano approssimativo: “Me lo facci dire…”.
Ieri, guardando la mia foto sulla patente di guida, che risale a tanti anni fa, e confrontandola con la mia attuale faccia, vista allo specchio, mi sono reso conto degli effetti del tempo e mi sono chiesto: “Sono due facce diverse, ma è la stessa persona?”
Una mini poesia, scritta da un Arnoldo Foà già ottantenne, esprime molto efficacemente questa mia sensazione. Riporto a memoria quella poesia, chiedendo scusa di eventuali imprecisioni:
“Non conosco quel vecchio / Che vedo nello specchio”.
Qualche lettore si starà chiedendo: Ma, Aggì, che cosa sta raccontando? Vuoi vedere che, gira gira, va a finire che se la prende con la faccia più famosa d’Italia? quella di Berlusconi?
Bravi! Avete indovinato! Però mi interessa non solo la faccia di B. ma anche quelle di Lino Banfi, Renzi, Grillo e Napolitano. Di qualche faccia femminile scriverò in un’altra occasione.
Lino Banfi. E’ stato un attor giovane fascinoso, una specie di Rodolfo Valentino. Poi, molto presto, gli si sono ridotti i capelli e gli è aumentata la pancia.
Complimenti a Lino Banfi per aver saputo invecchiare con dignità e saggezza. Non come qualcun altro!
Forse chiedete: “Chi? Berlusconi?” Rispondo: Abbiate pazienza! Viene dopo…
Beppe Grillo. Il suo faccione spiritato non è molto cambiato da quando distruggeva a colpi di mazza i computer sul palcoscenico, dichiarandosi nemico dell’informatica. Sono cambiate invece radicalmente le sue idee. Ora ci vive di informatica, con contorno di vaffa… e sta cercando di creare la “democrazia virtuale” ovvero la “dittatura del Grande Fratello”; il Grande Fratello di Orwell, non quello di Mediaset.
E Berlusconi?Abbiate pazienza! Dopo… dopo…
Napolitano. La sua faccia mi ricorda quella di una tartaruga, impassibile e rassegnata, condannata a trascinarsi dietro una casa pesante come questa Italia pietrificata.
Renzi. E’ ancora troppo giovane per giudicarlo dalla faccia. Tutt’al più si può dire che assomiglia “di faccia” ad un bravo ragazzo, forse un po’ discolo, troppo esuberante.
Berlusconi. Non mi impressionano i cambiamenti dovuti all’età. Non mi meraviglio se ha più capelli adesso di quando vent’anni fa è entrato in politica, né se il viso affilato del B. quarantenne rampante si è poi appesantito e incupito per i troppi piaceri e dispiaceri.
Ma se invece dei capelli appiccicati, che lo fanno assomigliare ad un omino del calciobalilla (l’ha detto Luciana Littizzetto), se avesse una capigliatura alla Beppe Grillo, B. farebbe pensare alla Medusa. Ricordate la Medusa? Nella mitologia greca era un mostro, ma anche una bellissima donna che pietrificava tutti quelli che la ammiravano e la guardavano. Starà, forse nella sua faccia, la capacità di B. di pietrificare – rettifico - affascinare le olgettine e gli elettori?
P come : Pioggia
Non è il caso di dire impertinenze sulla PIOGGIA di questi giorni, anzi di questi mesi.
Troppi disastri ne sono derivati. Quindi non mi metterò a fare ironia o a raccontare storielle.
Però, da anziano viterbese di città, cui la pioggia ha dato fastidio e tolto il piacere di stare all’aria aperta, lasciatemi almeno sfogare dicendo: “Che palle!”.
E scusate la volgarità.
Aggì
Vocabolario impertinente, prima parte
Vocabolario impertinente, seconda parte
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Vocabolario impertinente, sesta parte
Vocabolario impertinente, settima parte
